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Vaccini: aumenta il rischio di infarto?

Resi noti i risultati di un recente studio
Pandemia
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Vaccini: aumenta il rischio di infarto?

Tra gli argomenti più dibattuti vi sono gli eventuali effetti collaterali dei vaccini e le possibili ripercussioni a carico di altri organi, quali il cuore.

Se il quesito è stato oggetto di ampio confronto tra i cittadini, non di meno è stato oggetto di studi e attente osservazioni dei medici e scienziati.
 

Vaccini: studio francese su casi di infarto

In Francia è stato portato avanti uno studio sugli eventuali rischi di sviluppare eventi cardiovascolari gravi negli adulti d'età compresa fra 18 e 74 anni, in seguito alla somministrazione dei vaccini a mRna messaggero.

Il suddetto studio è stato effettuato da un team di ricerca dell’Epi-Phare, una sezione dell'Agenzia nazionale per la sicurezza dei medicinali e dell'Assicurazione sanitaria francese (Agence nationale de sécurité du médicament et de l’Assurance-maladie).

Il team francese ha condotto i suoi studi su 46 milioni di adulti di età compresa tra 18 e 74 anni, vaccinati o meno, ricoverati in ospedale in Francia tra il 27 dicembre 2020 e il 20 luglio 2021 per infarto miocardico acuto, ictus ischemico o embolia emorragica o polmonare, con lo scopo di valutare l'incidenza di ciascun evento entro tre settimane dalla prima o dalla seconda dose di vaccino.

La stessa equipe aveva precedentemente effettuato un’altra ricerca, poi pubblicata a novembre 2021 nella rivista Journal of the American Medical Association, che aveva preso in esame gli anziani di oltre 75 anni, rilevando che su questi soggetti non vi era stato un aumento del rischio di infarto miocardico acuto, di ictus e di embolia polmonare, a breve termine dopo la vaccinazione con Pfizer.

Lo Studio ha quindi permesso di accertare che i vaccini mRNA, cioè Pfizer e Moderna, non aumentano il rischio di eventi cardiovascolari negli adulti nelle tre settimane successive alla prima o alla seconda dose di vaccino

Per quanto riguarda invece i vaccini adenovirus, cioè AstraZeneca e Janssen / Johnson & Johnson, questi aumentano del 30% l’incidenza d’infarto del miocardio ed embolia polmonare negli adulti, entro due settimane dall'iniezione.

Lo studio precisa che l’incidenza del 30% è comunque un rischio medio, tuttavia la Francia ha bloccato, nell’agosto 2021, la somministrazione dei vaccini adenovirus.

Invero, sono stati condotti degli studi similari su categorie di età inferiori, in particolare sempre l’Epi-Phare, ha condotto una ricerca su persone di età compresa tra 12 e 50 anni, per accertare l’aumento di miocardite o pericardite che si verificano entro 7 giorni dalla somministrazione di vaccini Pfizer e Moderna.

Si è rilevato che il rischio aumenta in particolare negli uomini sotto i 30 anni.

Spostandoci oltre oceano, l’Università dello Utah a Salt Lake City, ha sottoposto a controllo 139 adolescenti con età media di 15,8 anni, rilevando così 140 episodi di sospetta miocardite sviluppatasi entro un mese dalla somministrazione di vaccino a m-RNA.

vaccino anti Covid
I vaccini aumentano il rischio d'infarto?

Alla luce di queste ricerche gli scienziati precisano tuttavia, che pur in presenza di un leggero aumento nei rischi di sviluppo della miocardite rispetto alla popolazione generale, i rischi derivanti da Covid19 sono ben maggiori.

Invero, la probabilità di contrarre patologie cardiache dopo la malattia da Covid-19 è ben più alta; dunque, il rapporto rischio-beneficio è molto a favore della vaccinazione in qualsiasi fascia d’età.